La democrazia, in Italia, è ogni giorno di più in pericolo, ma nessuno ne parla. Dimostrazione ne è la lotta di Renzi sul Senato. Prima di cominciare ricordiamoci anche delle Provincie. Esse in realtà non sono abolite, lo dice nientemeno che il Presidente delle Provincie di cui vi allego il video, mica Grillo o qualche altro sovversivo del genere. Quello che cambia veramente è che i componenti delle Provincie non verranno più votati dai Cittadini, ma verranno decisi politicamente, pare, dagli amministratori dei paesi componenti la Provincia. Bella idea di democrazia vero?! Mantenere il voto alla gente?! Ma sei scemo?! Meglio fare i soliti belli accordi politici e deciderli a tavolino i nomi!
Senato: la logica elettiva proposta da Renzi è ancora quella delle Provincie! Far votare i Cittadini per il Senato?! Ancora?! Siete ancora scemi?! No! Il Senato sarà un pastrocchio di membri eletti in rappresentanza delle Regioni e di alcune città. Giusto piazzare altre persone di proprio gradimento! Oltre a questo vuole abolire il doppio passaggio delle leggi tra una camera e l’altra e dare più poteri al Premier. Sapete da chi l’avevo già sentita questa? Berlusconi. Ma all’epoca tutti i giornali, sinistroidi in testa, a dare del dittatore a Berlusconi! Pericolo per la democrazia! E oggi?! Tutti ad acclamare Renzi! Ma che bravo che è! “Quando c’era lui i senatori arrivavano in orario“, si dirà così tra 30-40 anni?!
Analizzando la situazione ma voi pensate che i 556 membri dell’Assemble Costituente fossero dei cretini? Hanno lavorato 2 anni a vuoto guardando gnocca in parlamento sui tablet al posto di scrivere la Costituzione Italiana? Io non penso. Quello che credo io è che, consci da 20 anni di dittatura appena vissuta, volevano evitare il ripetersi di condizioni dittatoriali e non democratiche. Come fare quindi? Con 3 semplici paletti nella costituzione:
- Art. 94: Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Ovvero io ti nomino Premier, ma tu devi avere la fiducia delle Camere. - Art. 73 e 74: Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese dall’approvazione. “…” Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione..
Ovvero io, Presidente della Repubblica, ho un mese di tempo per promulgare la legge ma, se questa è una schifezza, torna alle Camere e devono rivotarle. Certo, Pertini si rifiuto di promulgare l’aumento di stipendio dei parlamentari, Napolitano ha firmato ogni porcata incostituzionale (Lodo Alfano per esempio) senza fare una piega. Non potevano prevedere Napolitano. - Art 70: La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.
Ovvero il famoso bicameralismo perfetto, ogni legge passa da entrambe le camere.
La nostra Costituzione ha si dei difetti, sicuramente tutti possono sbagliare. Per esempio sull’articolo 92, ovvero che il Presidente della Repubblica nomina Primo Ministro e Ministri magari non prevedevano Napolitano, in effetti era difficile immaginarlo. Magari sarebbe il caso di votarlo il premier. Ad ogni modo, a salvaguardia resta l’Articolo 94 che Renzi, eliminando il Senato, vuol stralciare. Oltre a sconvolgere anche l’articolo 92, in quanto vuol far si che sia il Premier stesso a nominare i ministri, con libera revoca della nomina. Un duce insomma.
Altro articolo abusatissimo è il 77, dove si dice “Il Governo non può, senza delegazione delle Camere [cfr. art. 76], emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni [cfr. artt. 61 c. 2, 62 c. 2]. I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.” Vi ricorda nulla la tagliola? Ecco perché avevano tanta fretta di promulgare la legge per dare i 7.5 miliardi di € alle banche: altrimenti scadevano i 60 giorni! Si, perché il parlamento non legifera più, promulga ed obbedisce.
Tornando alla protezione della democrazia ecco quindi, ben comprensibili, i paletti decisi da chi aveva appena vissuto una dittatura! Ora Renzi mira ad eliminare tutte queste garanzie! Il Governo deve avere la fiducia solo alla Camera, il Premier nomina e caccia i ministri a seconda di come gli gira, e si elimina il doppio passaggio delle leggi da una camera all’altra! Per velocizzare dicono, certo! La realtà è ben altra.
In realtà le leggi, quando vogliono, passano velocissime. Il lodo Alfano, sempre per fare un esempio, fu approvato in una ventina di giorni. Oltre a questo non scordiamoci che, mentre una Camera analizza una legge, l’altra non è obbligata a restare ferma. Esempio pratico, si analizzano 2 leggi, una alla Camera e l’altra al Senato, approvate si scambiano e avremo 2 leggi approvate in poco tempo. Certo, magari bisognerebbe anche lavorare 5 giorni alla settimana 8 ore al giorno, non 3 giorni per poche ore e con ferie ovunque. Quindi la storia del Parlamento lento per il bicameralismo è una vaccata.

L’Italia e l’abolizione del bicameralismo. In blu le regioni che, nel 2006, han votato si, in rosso quelle per il no.
Questo doppio passaggio, nella realtà, serve perché Napolitano non potevano prevederlo, ma qualche altro pirla, o non democratico, si. Quindi, per evitare che chi abbia una maggioranza schiacciante approvi in una sola Camera, in maniera bulgara, tutto quello che vuole, ecco le 2 camere. Una eletta su base regionale, il Senato, per non avere esattamente la stessa maggioranza e far leggi che fossero realmente votate e non solo promulgate. In più al Senato, spesso, si sono anche corrette tante porcate di leggi approvate con molta leggerezza alla Camera. Non avere questa forma di verifica sarebbe si una perdita di tempo e un ulteriore appesantimento della macchina statale! Questo perché, ad ogni schifezza di una legge promulgata, la camera dovrebbe perdere tempo a fare una legge per correggere la relativa schifezza della legge precedente.
Come se non bastasse questa cosa i geni volevano infatti modificare anche l’articolo 138 della Costituzione, salvato solo da quei fascisti del M5S e portato da loro alla stampa, alla gente. La Boldrini sospese e punì pure i deputati grillini che diedero vita a questa protesta ma vabbè, accostare Boldrini a democrazia nuoce gravemente all’intelligenza e quindi lasciamo stare. Che diceva quest’articolo di tanto brutto?! “Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione [cfr. art. 72 c.4]. Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare [cfr. art. 87 c.6] quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata [cfr. artt. 73 c.1, 87 c.5 ], se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.” Come vedete orrendo! Siamo matti?! Referendum?! Maggioranza di 2/3?! Ancora bicameralismo e pure doppio?! Ma io per far quello che voglio mica posso rispettare tutte queste cose! Io voglio svegliarmi la mattina e stravolgere la Costituzione con la Santanchè senza che nessuno mi rompa!
Chiudendo, Italiani, vorrei ricordarvi che già il bicameralismo perfetto era già stato abolito da Berlusconi in passato. Si, ancora lui, il padre politico di Renzi. Il 18/11/2005 fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge costituzionale indicante la fine del bicameralismo perfetto e la nascita del Senato federale. Grazie all’art. 138 visto prima fu però possibile chiedere un referendum costituzionale dove, nel 25-26 giugno 2006, gli Italiani bocciarono la cosa. L’ho ricordato soprattutto agli Italiani questo dettaglio, visto che tendiamo ad avere la memoria corta! Quanto ci fu proposto, e quasi fatto, da Berlusconi è quello che sta rifacendo Renzi. Ben svegliati dal sogno, ora comincia l’incubo.
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