Tutti noi, a scuola abbiamo avuto la stronza, o lo stronzo, per le pari opportunità. Quel docente che aveva delle evidentissime preferenze e che non solo non riusciva a nasconderle, ma le esaltava con fierezza! Tutti abbiamo avuto questo professore, o “professoressa” come subito ci correggerebbe colei che, in sfregio ad ogni esigenza di risparmio, fece ristampare tutta la cancelleria della camera per un articolo: la presidente. Comunque, dicevamo, quel professore che non riesce ad essere imparziale e a guidare la classe con criteri uguali per tutti, ma che ama sentirsi osannato, esaltato! Ecco quindi che ad avanzare non sono i più meritevoli, ma coloro più abili a lavorare di lingua sul regale sedere! Si forma quindi il gruppo dei protetti, per cui le regole non sempre valgono e il gruppo dei disobbedienti. Il primo formato solitamente da chi è disposto a sacrificare ogni cosa, anche l’orgoglio, per una serena e pacifica esistenza. Questi individui non hanno problemi a dire sempre di si, ad osannare il professore, acclamarlo pure negli sbagli, non muoverli nessuna critica. In cambio, il docente, assicura loro protezione, evita ogni problema, gli permette una serena esistenza e può camminare gonfio d’orgoglio dei suoi splendidi sudditi; anche se col culo un po’ bagnato dalle avide lingue ma insomma, è anche questo un vanto! I disobbedienti invece non si vedranno concedere nulla, neanche quando svolgeranno perfettamente i compiti a casa. Per loro ci sarà sempre qualcosa che non va, qualche richiamo da fare. Essi poi verranno ogni volta subissati dall’ira divina se oseranno addirittura contraddire il professore! Si, perché il contraddittorio è vietato! Anche quando civile, anche quando gli studenti, carte alla mano, hanno ragione e fanno solo notare un’imprecisione.
A volte però capita che, nel gruppo dei lecchini, qualcuno si chieda come mai quella persona simpatica, che però sta nell’altro gruppo, venga continuamente massacrata. Ecco allora che, in un incredibile scatto d’orgoglio, chiede spiegazioni al professore, facendo notare come, secondo lui, quello che sta succedendo non è chiaro. Ecco, ora ci trasferiamo nella scuola di Montecitorio.
Tutto questo purtroppo non accade solo nelle scuole, ma pure nei nostri palazzi istituzionali! Il problema è che nella maggior parte dei casi queste persone hanno un’autostima che tende ad infinito. La situazione può raggiungere dei livelli talmente elevati che poi, in preda a deliri di onnipotenza, questi individui non si accorgono più che la loro boria tende a nauseare, più che ad infinito. Si comincia con l’accusare altri di quello che sono loro stessi, non notando che, l’ultimo richiamo, gliel’ha fatto un suo vice e componente dell’amato PD, il lato buono e lecchino della classe. Non contenti però aspirano sempre a più grandi vette, perché pure i “leccati” hanno sederi più grandi del loro da adorare, per ricevere protezione eterna. Il ridicolo si raggiunge quando, il grande sedere regale, rifiuta anche imbarazzato l’ormai evidente servilismo, sconfinato dove la decenza non sogna neanche di arrivare. Ma loro continuano, ormai la lingua è fuori controllo…
D’altronde si sa, quando si è così bravi basta leccare, gli altri non servono, si possono pure eliminare! Meno male che la ghigliottina c’è, per esempio! Non vorranno mica parlare gli altri?! Io, sono così brava che tutti ricordano le mie gesta (?!?!?), così amata da poter sempre parlare a nome di tutte le donne, soprattutto quelle che ricevono violenza, come quelle che la ricevono davanti ai miei occhi: vero Laura?
L'articolo L’incapacità e l’imparzialità fatta persona: Laura Boldrini sembra essere il primo su -Bottyland-.